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LA FEDERAZIONE FOIV FESTEGGIA I SUOI 50 ANNI

Il 2024 sarà all’insegna delle celebrazioni per la Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto (FOIV) che festeggerà i primi 50 anni dalla sua fondazione, avvenuta nel 1974.

La Federazione FOIV è una libera associazione nata per volontà dei sette Ordini degli Ingegneri provinciali con l’obiettivo di coordinare e favorire l’aggregazione delle attività dei professionisti veneti nel campo della cultura tecnica e della formazione professionale, rappresentando di fatto anche un interlocutore privilegiato con i principali attori politico-istituzionali regionali e nazionali, le associazioni  di categoria e i centri di ricerca universitari.

“Con il nostro cinquantesimo abbiamo raggiunto un grande traguardo, ma il nostro impegno prosegue – afferma il presidente della Federazione FOIV, Paolo Gasparetto –. Continueremo a guardare all’esperienza accumulata nel nostro passato per cogliere le sfide del presente e costruire il futuro della nostra professione, garantendo sempre la nostra presenza nel territorio e mettendo sempre a disposizione della società la professionalità della figura dell’ingegnere”.

Per il 2024 la Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto ha in programma una serie di eventi, oltre alla pubblicazione di un libro dedicato a questo primo mezzo secolo di vita, proprio allo scopo di festeggiare l’importante anniversario.

Ciclo di seminari “Il Piano Mirato di Prevenzione in Edilizia nel Veneto”

Seminari territoriali di presentazione del PMP per la tutela delle condizioni di salute e sicurezza neicantieri temporanei o mobili

Il Piano Mirato di Prevenzione in Edilizia (PMP07) è frutto del lavoro del Gruppo Tematico Regionale Edilizia (GTRE) al quale partecipano gli SPISAL delle AULSS del Veneto, gli Ordini e i Collegi professionali assieme alle Parti Sociali a livello regionale afferenti al comparto delle costruzioni.

L’obiettivo del PMP07 è di sviluppare azioni volte al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro nei cantieri temporanei e mobili. L’iniziativa prevenzionistica per gli anni 2023-2025 punta alla valorizzazione del ruolo delle professioni tecniche, tenendo in considerazione i rapporti sia con i committenti, sia con le imprese, per l’apporto fondamentale che le stesse sono chiamate a fornire nel garantire adeguate condizioni di tutela nella progettazione e realizzazione delle opere edili e di ingegneria civile.

Dall’empowerment all’engagement, ovvero dalla consapevolezza all’impegno attivo di tutti coloro che sono chiamati a fornire il proprio contributo organizzativo, tecnico e scientifico per migliorare la capacità di contrastare il fenomeno infortunistico e per raggiungere maggiori livelli di salute e sicurezza nel settore delle costruzioni e, in generale, nell’ambito della società e delle comunità temporanee che, di volta in volta, si costituiscono nella progettazione e realizzazione delle opere.

A più di trent’anni dall’emanazione della Direttiva 92/57 CEE, nonostante i risultati conseguiti, la strada avviata per alzare il livello della qualità ed efficacia delle misure di controllo del rischio rimane aperta verso ulteriori percorsi da intraprendere, attraverso un ulteriore impegno da parte di tutti.

In questo senso, anche l’azione di vigilanza svolta nei cantieri dagli organi di controllo risulta circostanziata alla contingenza delle attività in atto al momento della visita (vigilanza di fase), mentre l’indagine su aspetti di carattere generale risulta di più complessa attuazione e dispendiosa in termini di risorse (personale e tempi) e richiede un nuovo approccio.

L’individuazione e la definizione di nuovi strumenti di controllo e autocontrollo in grado di stimolare e attivare i meccanismi previsti dal Capo I del Titolo IV del DLgs 81/2008 appare indispensabile: è infatti emersa l’esigenza di dare comprensione e valorizzazione ai diversi ruoli e ai relativi obblighi individuati nell’ambito dell’organizzazione e della gestione della salute e della sicurezza nei cantieri.

I seminari che avranno luogo nelle sette province del Veneto intendono illustrare il Piano Mirato di Prevenzione predisposto per il comparto delle costruzioni relativamente alle nuove e complementari modalità di controllo dei cantieri e agli strumenti di autocontrollo messi a disposizione di committenti, responsabili dei lavori, coordinatori per la progettazione e coordinatori per l’esecuzione dei lavori, volti a richiamare gli obblighi specifici in materia di salute e sicurezza nei cantieri e a verificare il corretto adempimento agli stessi.

Informazioni e iscrizioni

L’iscrizione ai seminari è gratuita.
Sono riservate aliquote di partecipazione ai professionisti iscritti ai seguenti Ordini/Collegi professionali che collaborano all’evento: Architetti PPC, Geometri, Ingegneri, Periti industriali. L’iscrizione deve essere effettuata presso i rispettivi Ordini/Collegi.

Sono riconosciuti i seguenti crediti: 4 ore CSP/E – R/ASPP | 4 ore Formatori Sicurezza | CFP

Le richieste di partecipazione ai seminari al di fuori di quelle riservate agli Ordini/Collegi professionali devono essere inviate agli indirizzi e-mail indicati per ogni sede di riferimento.

L’iscrizione è da considerarsi impegnativa.
L’acquisizione dei crediti richiede la presenza all’intero evento formativo.

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“OTTOBRE 2018 – GESTIONE DI UN’EMERGENZA”, convegno a 5 anni da Vaia

Si è svolto sabato 28 ottobre il convegno “OTTOBRE 2018 – GESTIONE DI UN’EMERGENZA”, in occasione dei 5 anni della tempesta Vaia, organizzato dalla Regione del Veneto, dall’Ordine Ingegneri di Belluno e dell’Ordine dei Geologi del Veneto.

Dopo i saluti istituzionali si sono succeduti gli interventi dell’ing. Luca Luchetta, Consigliere della Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto, di Giorgio Giacchetti presidente dei Geologi del Veneto, dell’assessore alla Protezione civile del Veneto Giampaolo Bottacin, del direttore della direzione interregionale dei vigili del fuoco del Veneto e del Trentino Alto Adige Loris Munaro, del direttore operativo del coordinamento emergenza e dipartimento nazionale alla protezione civile Luigi d’Angelo, del direttore di direzione difesa del suolo regione Veneto Vincenzo Artico e del professore all’università di Padova nonché referente della commissione nazionale grandi rischi Giuseppe Maschio.
Dopo l’intervento all’ing. Luchetta, nel quale si è entrati nel vivo dei giorni di Vaia e sul ruolo degli ingegneri nella protezione civile e del volontariato di protezione civile, gli interventi si sono concentrati sui vari aspetti del sistema di protezione civile italiano così come è strutturato ai giorni nostri,.
Un seminario ricco di contenuti e di grande interesse seguito da un’ampia e attenta platea che ha ripercorso il fondamentale ruolo avuto dalla protezione civile nei giorni di Vaia, esaminando nel contempo il ruolo dei vari organi di protezione civile e del volontariato presenti sul territorio alla luce delle nuove normative.

La presidente dell’Ordine bellunese Eleonora dalla Corte nel corso del suo intervento ha sottolineato che l’evento ha rappresentato “un’occasione per fare il punto su quanto appreso nei tragici giorni di Vaia sulla gestione e l’approccio all’emergenza in caso di fenomeni alluvionali e, in fase post-emergenziale, sulle opere di ricostruzione e di difesa del suolo realizzate o in fase di completamento, nella maturata consapevolezza che il rischio zero non esiste e solo con un’attenta gestione del territorio si potranno ridurre significativamente gli effetti dannosi di fenomeni intensi sempre più frequenti”.

“Il convegno di sabato a Belluno ha approfondito la gestione dell’emergenza VAIA da parte della Protezione Civile regionale e nazionale insieme a tutte le altre realtà impegnate, e gli importanti relatori hanno saputo analizzare criticamente tutti gli elementi antecedenti e successivi – commenta il presidente della FOIV Paolo Gasparetto -. Fattori che hanno contribuito sicuramente a mitigare gli effetti, seppure catastrofici, della tempesta VAIA sono state le opere di prevenzione eseguite nel territorio bellunese e l’attendibilità delle previsioni meteo sulla gravità dell’evento. L’analisi dell’evoluzione della tempesta e della successiva gestione dell’emergenza, e delle risorse messe a disposizione, inoltre, ci hanno dato elementi utili per il continuo miglioramento che tutti noi, impegnati sul territorio, siamo tenuti a perseguire nella costante ricerca di tramutare problemi in prospettive di sviluppo. Un messaggio chiaro e pieno di ottimismo, quindi, basato su quattro pilastri: Prevenzione, Previsione, Gestione dell’emergenza e Post-emergenza”.

Gasparetto ricorda anche il contributo di FOIV post emergenza: nel 2019 ha stanziato un contributo di 26mila euro per la sistemazione della rete radio provinciale. Ora tutti i comuni sono in grado di trasmettere anche i dati con la rete radio.

Vai alla rassegna stampa: https://www.foiv.it/2023/news/convegno-5-anni-da-vaia-rassegna-stampa/

Ingegneri nell’Intesa Europa Adriatica Nordest. Si aprono nuove esperienze tra Italia, Slovenia e Croazia

“Il progetto EUROPA ADRIATICA NORDEST, cui l’Ordine Ingegneri di Venezia ha aderito – ha commentato il Presidente Mariano Carraro – mette insieme le esperienze e le prospettive di alcune città dell’Adriatico, italiane, slovene e croate, tra cui ovviamente Venezia”.

“Il tema delle acque alte, dei cambiamenti climatici, dell’innalzamento del livello del mare – sottolinea Carraro – sono quelli cui, come ingegneri, siamo maggiormente interessati. In proposito è stato costituito un apposito Gruppo di lavoro, presso l’Ordine, coordinato dalla Vicepresidente Francesca Domeneghetti, che vedrà al lavoro colleghi dell’Ordine interessati al tema. Anche gli altri argomenti, però, ci possono coinvolgere, quale ad esempio quello dei collegamenti tra queste città, via mare – cui è preposta l’Autorità Portuale di Venezia e Chioggia – e per via aerea – partendo dall’aeroporto Nicelli del Lido -. La visita delle delegazioni della città di Lussinpiccolo e dell’Unione Italiana, con sede a Rijeka/Fiume, è stata ricca di stimoli e di proposte di lavoro”.

18 enti e organizzazioni del Nordest hanno sottoscritto il 18 ottobre a Venezia l’Intesa Europa Adriatica al Meeting che si è svolto in tre giorni tra Palazzo Cornoldi, il Teatro La Fenice, l’Arsenale, il MoSE e l’Aeroporto Nicelli del Lido. Supporto del Comune di Venezia, Ordine Ingegneri Venezia, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale e molti partner.

Il Meeting ha visto la partecipazione attiva di una folta delegazione di Lussinpiccolo guidata dalla Sindaca Ana Kucic con la partecipazione della Console Onoraria della Croazia in Italia Nela Sersen e del Presidente della Giunta Esecutiva dell’Unione Italiana Marin Corva. La delegazione è stata accolta il 16 ottobre con una cena di benvenuto a Palazzo Cornoldi.

“Noi ci siamo in questo progetto che tende a rafforzare i rapporti – ha detto l’Assessore del Comune di Venezia Massimiliano De Martin – sicuramente aiuterà a fare veicolare le cose più belle della nostra città non solo per la parte storica e culturale ma per quello che oggi facciamo. Tra questo: la progettazione ingegneristica, il coinvolgimento delle scuole, del Teatro La Fenice, dei prodotti della nostra tradizione, ittici e del territorio. È un volano perché questa città appaia sempre più bella agli occhi di chi ci guarda. L’ultima tappa sarà nel 2025 a Gorizia dove la comunità europea può essere utile per tutti”.

L’evento di Venezia segue il Meeting di Lussinpiccolo organizzato nel giugno 2023 e il precedente lancio del progetto con la presentazione avvenuta l’8 maggio 2023 in Piazza San Marco con l’egida del Consiglio d’Europa assieme all’Ordine Ingegneri Venezia, Confcommercio Venezia, Unione Italiana (rappresenta 51 comunità degli italiani in Slovenia e Croazia), Comunità degli Italiani di Lussinpiccolo, Fondazione Archivio Vittorio Cini e AIL Venezia. Il progetto gode del patrocinio di Rai Veneto, media partnership Rai Friuli Venezia Giulia ed è seguito da La Voce del Popolo. Viene sviluppato con i partner Aeroporto Nicelli Lido di Venezia, Comune di Lussinpiccolo, Ente del Turismo di Lussinpiccolo, Jadranka turizam, Thetis e Consorzio Venezia Nuova, Istituto Marinelli Fonte Engim Veneto e le scuole superiori di lingua italiana di Rovigno e Pola. Al meeting di Venezia si sono uniti l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale porti di Venezia e Chioggia, il Consiglio Nazionale Ingegneri, la Federazione Ordini Ingegneri del Veneto e analoga Federazione del Friuli Venezia Giulia, l’Ordine Ingegneri di Trento, Confindustria Veneto Est, l’Associazione Nazionale Comunicazione Pubblica e Istituzionale, Coldiretti Veneto, l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. Europa Adriatica Nordest è supportato dalla Fondazione Ingegneri Veneziani, Planum, le famiglie di produttori Canella del Bellini e Busetto di Mitilla la cozza di Pellestrina, Splendid Venice Starhotels, Lussino Hotel e Villaggi, Veneziana Motoscafi.

“Sostenibilità è cultura per lo sviluppo europeo” è lo slogan del progetto, coordinato dall’autore Vittorio Baroni, che gode già del riconoscimento di Veneto Sostenibile e del Festival della Sostenibilità promosso dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, mirato ai 17 obiettivi di Sviluppo Sostenibile Agenda 2030 ONU e al traguardo verso la Capitale Europea della Cultura Nova Gorica Gorizia 2025. Europa Adriatica Nordest si articola in sei livelli tematici che agiscono in combinazione per generare opportunità e vantaggi ai partner: Cultura, Arte e Storia; Istruzione e Formazione; Ricerca e Ingegneria; Turismo e Commercio di qualità; Eccellenze Artigianato, Pesca e Agricoltura; Comunicazione, Salute e Sicurezza Europea.

“Il porto – ha dichiarato Fulvio Lino Di Blasio, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale – metterà a disposizione le proprie competenze in campo promozionale, ingegneristico, di sviluppo traffici e ricerca fondi per contribuire al successo di quest’iniziativa. In particolare sono tre le aree tematiche in cui il nostro Ente è in grado di portare fin da subito un apporto concreto: l’ambito culturale, che ci vede già al lavoro con il Comune di Venezia e altri partner per raccontare in modo innovativo la cultura marittima dell’Adriatico; il campo ingegneristico, che ci vede collaborare con gli altri scali adriatici nel contesto dell’Associazione dei Porti del Nord Adriatico (NAPA) per condividere best practice anche sul fronte della mitigazione degli impatti ambientali delle infrastrutture; l’ambito turistico, dove siamo promotori di azioni di valorizzazione della macroregione adriatico-ionico-balcanica, sostenendo soluzioni di mobilità passeggeri più sostenibili nonché progetti per l’armonizzazione dei tempi del turista con quelli della città”.

Al Presidente Di Blasio fa eco Sanjin Zoretić, Presidente Comunità degli Italiani di Lussinpiccolo: “La sperimentazione della linea nel 2024 sarebbe un passo fondamentale. Durante questo periodo, avremo l’opportunità di testare e di verificare vari aspetti, come la gestione del traffico marittimo, la domanda di mercato, la sicurezza delle operazioni, la qualità del servizio, l’efficienza energetica e l’impatto ambientale. Per decenni questa linea è stata gestita dal leggendario traghetto Marina, di proprietà della compagnia di navigazione lussignana. Questo è molto noto a molte generazioni di veneziani. Per la linea marittima sarebbe da prevedere l’utilizzo di un traghetto moderno e confortevole. Per quanto riguarda la domanda di mercato, si dovrà valutare il potenziale di attrazione della linea marittima, sia per i turisti che per i residenti. Si dovrà anche studiare il modo migliore per promuovere la linea e integrarla con le altre offerte turistiche e altre linee”.

Al momento sono già entrati in operatività due progetti. #GOFENICE2025 vede capofila il Comune di Venezia, con partner l’Associazione delle scuole di musica costiere della Slovenia, ed è finanziato al 100% per circa 200.000€ con fondi Interreg Italia-Slovenia. Le attività ruotano attorno al concerto europeo di maggio 2025 che porterà l’orchestra della Fenice in Piazza della Transalpina a Gorizia/Nova Gorica assieme alle scuole veneziane, goriziane e slovene selezionate mediante un concorso basato sul migliore Inno Europeo. Sarà inoltre creato un doppio alfabeto musicale italo sloveno e un dolce bio a forma di nota musicale utilizzando solo ingredienti a km zero. Il secondo progetto è intitolato “Scuole di Venezia, Rovigno e Pola creators per il patrimonio culturale della Serenissima”, capofila Engim Veneto con l’Istituto Marinelli Fonte di Venezia. Ha un valore di 18.000€ ed è finanziato al 79% dalla Regione del Veneto con fondi della L.R. n. 39/2019. Tra le attività che vedranno all’opera oltre 80 studenti di Veneto e Istria c’è la realizzazione di contenuti storici per tre mostre a Venezia, Rovigno e Pola ed evento finale a Venezia, nonché la promozione dell’economia circolare sostenibile con prodotti a km zero e la creazione di menù tipici con piatti storici per dare più valore alla tradizione di pescatori e contadini.

Il percorso del progetto Europa Adriatica Nordest inizia da Venezia per svilupparsi con lo spirito esplorativo di Marco Polo lungo la secolare rotta adriatica e carsica della Serenissima abbracciando le città di Rovigno, Pola, Lussinpiccolo, Zara, Fiume e Nova Gorica/Gorizia. L’Unione Italiana supporta l’attività nelle città slovene e croate con la collaborazione delle comunità italiane. Il piano di lavoro per il triennio 2023/2025 prevede che l’anno in corso sia interamente dedicato alla raccolta adesioni partner, supporter e accordi di collaborazione. Nel 2024 è prevista l’organizzazione del meeting di Fiume/Rijeka e incontri progettuali, attività di promozione e comunicazione, Nel 2025 sarà attuato il programma di iniziative ed eventi nelle città con una serie di importanti eventi di apertura a Venezia e di chiusura a Nova Gorizia/Gorizia nel programma della Capitale Europea della Cultura 2025.

Allo stato attuale sono in fase di elaborazione quattro progetti. Con il “Gran Tour del Mare” si punta a una crociera tecnica culturale e sociale di dieci giorni tra fine giugno e inizi luglio 2025. Partenza da Venezia e arrivo a Fiume con una flotta di velieri e barche a vela a tema. Soste di uno/due giorni nelle città costiere croate anche per approfondire gli impatti dei cambiamenti climatici su coste e isole. Per metà settembre 2025 è in progetto il “Gran Tour del Cielo”. Si tratta di un viaggio culturale di una settimana con raduno e partenza dall’Aeroporto Nicelli del Lido di Venezia e arrivo a Gorizia e soste di un giorno a Rovigno, Pola, Lussinpiccolo, Zara e Fiume. Il terzo progetto “Europa Adriatica Nordest alla Capitale Europea della Cultura 2025” riguarda un evento finale da organizzare per settembre 2025 a Nova Gorica/Gorizia. C’è infine il “Festival H2O ingegneria dell’Acqua” con iniziative innovative ad ampio spettro sull’acqua di mare, fiumi e falde, auto produzione, sicurezza e impatti climatici, tecnologie, bonifiche e depurazioni, utilizzi di vario genere per uso civile, agricolo, industriale. Viene ipotizzato come duplice evento con location a Venezia Mestre per inizio primavera 2025 e a Gorizia/Nova Gorica per settembre 2025.

“Nell’ambito del Meeting di Venezia – ha sottolineato l’autore Vittorio Baroni – oltre al gruppo di lavoro costituito in seno all’Ordine Ingegneri Venezia, sono stati avviati due specifici gruppi di lavoro per approfondire i collegamenti tra Venezia e Lussinpiccolo. Il primo per la rotta marittima con il supporto dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale. Il secondo gruppo con l’Aeroporto Nicelli del Lido di Venezia per la tratta aerea e l’organizzazione del “Gran Tour del Cielo”.

Sito del progetto https://adriaticeurope.org

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OLIMPIADI MILANO-CORTINA 2026, INGEGNERI DEL VENETO ALL’AMMINISTRAZIONE AMPEZZANA: “PIENO SOSTEGNO; SI RISPETTINO STORIA ED AMBIENTE”

“L’impatto delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 sulla nostra regione sarà sicuramente positivo, poiché porterà a un rinnovamento importante degli impianti e dell’infrastrutturazione delle Terre Alte del Veneto che diverranno maggiormente accessibili, con importanti ricadute su economia, turismo e immagine della nostra regione negli anni a venire. La situazione è complessa per i tempi richiesti dalla realizzazione delle opere, ma al traguardo è necessario arrivare in tempo. Dobbiamo fare in fretta e dobbiamo fare bene, nel pieno rispetto della legalità: è necessario infatti che tutti gli attori in campo siano uniti nella prevenzione e contrasto a possibili infiltrazioni criminali nei cantieri”. Così gli ingegneri del Veneto per bocca di Paolo Gasparetto, presidente della FOIV (Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto) che oggi nella prestigiosa sala del Consiglio Comunale di Cortina ha incontrato l’assessore allo Sport – Lavori Pubblici – Decoro Urbano – Viabilità – Grandi Eventi – Società Partecipate, Giorgio Da Rin, per un approfondimento sul tema dell’organizzazione urbana e territoriale della città in vista dell’evento olimpico.

La data di inizio delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 si avvicina velocemente e nella conca ampezzana e nelle zone del Veneto interessate dall’evento iniziano a vedersi i primi cantieri. “La nuova viabilità, il sistema dei parcheggi e le previste infrastrutture di mobilità aerea, come il vertiporto in località Fiames, dovranno essere realizzate nel rispetto dell’ambiente montano e dovranno correttamente inserirsi nel delicato paesaggio dolomitico – aggiunge Alessandro Turchetto, segretario della FOIV -. Il territorio ampezzano con il suo portato di storia di secoli potrà trovare la sua valorizzazione non solo in chiave turistica, ma anche culturale, nel rinnovo e ammodernamento delle strutture ricettive e nel restauro dei simboli olimpici del 1956; l’iconico trampolino a Zuel e il palazzo del ghiaccio siano il passaggio di testimone tra il glorioso passato e un futuro nel segno della sostenibilità e del riuso a 360 gradi del patrimonio edilizio e immobiliare esistente”.

La presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Belluno, Eleonora Dalla Corte, unitamente al Consiglio FOIV esprime il sostegno della categoria al delicato e complesso lavoro intrapreso dall’amministrazione ampezzana, “consapevole che il successo dell’evento sarà il fattore di rigenerazione e rilancio non solo di Cortina, ma di tutti i territori montani, a prescindere dai confini amministrativi”.

“Non posso far altro che essere onorato di ospitare all’interno del consiglio comunale un evento così importante e così sentito – ha sottolineato l’assessore Da Rin -. È evidente che Cortina sta vivendo un momento di grande esplosione sotto il punto di vista progettuale, che coinvolge sia la parte privatistica sia la parte pubblica. Ci sono tante sfide che ci attendono e credo che possa essere molto stimolante per i professionisti riuscire a vedere, seguire con mano quello che sta accadendo sul territorio. Ci sono in questo momento due velocità distinte: da una parte abbiamo, grazie al commissario straordinario, delle opere veramente importanti che cambieranno il volto del nostro paese e per questo non possiamo che essere grati nei confronti sia del commissario sia del Governo. Dall’altra parte, c’è l’impegno costante di questa amministrazione: devo dire che sono molto contento di come sta procedendo l’iter delle opere pubbliche, che sono fondamentali e molto attese dai nostri concittadini. Credo che nell’arco di poco tempo finalmente potremo vedere cantierizzati e prendere forma questi lavori”.

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Iscrizioni aperte per la “Giornata di studio sui paesaggi abbandonati, marginali, periferici e rifiutati” in programma il 18 ottobre a Venezia

Sono aperte le iscrizioni alla “Giornata di studio sui paesaggi abbandonati, marginali, periferici e rifiutati“, prevista a Venezia, presso la sede di Ca’ Tron dell’Università IUAV, il prossimo 18 ottobre 2023.

L’iniziativa è rivolta ai tecnici professionisti iscritti agli ordini degli architetti/pianificatori, ingegneri, agronomi/forestali, geologi e agli albi professionali dei geometri e periti agrari, nonché ai tecnici della pubblica amministrazione.

Articolata in complessive 7 ore di seminario, intende affrontare il tema del recupero di vaste aree che, per una serie di motivi di carattere economico e/o sociale, hanno perso la loro funzione originaria. Nel considerare casi rilevanti, sia per dimensione dell’area coinvolta, sia per l’impegno tecnico ed economico richiesto per il recupero, la giornata di studio si sofferma in particolar modo sugli aspetti paesaggistici delle trasformazioni.

L’evento si svolgerà in forma mista, in presenza e a distanza, con un numero di partecipanti compreso tra un minimo di 20 ad un massimo di 100.

Agli ingegneri partecipanti IN PRESENZA a tutta la durata del seminario è previsto il riconoscimento di 6 CFP.

Per partecipare alla Giornata è necessario iscriversi utilizzando il link presente nella locandina o cliccando qui (iscrizioni da effettuarsi entro e non oltre il 16 ottobre ore 12:00).

Scarica qui la locandina dell’evento.

Scarica qui il programma completo.

Scarica qui il profilo dei relatori.

ATTI – convegno “Lotta alle infiltrazioni mafiose nel tessuto socio-economico in Veneto: l’impegno degli ingegneri”

Si è svolto ieri a Treviso il convegno “Lotta alle infiltrazioni mafiose nel tessuto socio-economico in Veneto: l’impegno degli ingegneri” che ha riservato momenti di riflessione importanti, testimonianze significative e relazioni di alto livello.

Il convegno è stato organizzato dalla Federazione Foiv in collaborazione con l’Ordine Ingegneri Treviso e l’Ordine Ingegneri Belluno.

Guarda il video integrale del convegno

https://www.facebook.com/foivIngegneriVeneto/videos/613795627591651

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Paolo Gasparetto, presidente della Federazione Foiv

Antonio Parbonetti, Docente dell’Università di Padova e responsabile scientifico di CRIME

Don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera

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CODICE CONTRATTI, INGEGNERI DEL VENETO: “FORTI PERPLESSITÀ SU REALE EFFICACIA DELL’APPALTO INTEGRATO”

“Abbiamo molti dubbi sull’effettiva efficacia dell’appalto integrato presente nel nuovo codice degli appalti”. Ad affermarlo è Paolo Gasparetto, presidente della FOIV – Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto, che non si dice stupito dei rilievi Anac, inviati al Parlamento lo scorso giugno, relativi alla propria attività di vigilanza in tema di lavori pubblici relativamente alla fase di esecuzione dei contratti.

Per l’anno 2022, infatti, l’Autorità vigilante ha segnalato numerose anomalie e criticità. Gran parte di esse sono relative all’aumento indiscriminato dei costi dovuto alle modifiche dei progetti posti a base di gara. In molti casi risulta approvato e realizzato un progetto diverso da quello originario, con tutto quello che ne consegue in termini di violazione del principio di concorrenza. Come di consueto, gran parte dei problemi sono connessi all’appalto integrato, ossia all’affidamento congiunto della progettazione esecutiva e della realizzazione dei lavori, che il nuovo Codice ha oltremodo liberalizzato, superando la limitazione della previgente normativa e della stessa Legge Delega.

“Già con il comunicato in data 31/03/2023 avevamo segnalato – prosegue Gasparetto – come all’interno del nuovo codice dei contratti, anche l’appalto integrato presentasse dubbi sulla sua efficacia, posto che ne è previsto l’utilizzo in forma estensiva, senza precisi limiti applicativi. I rilevi dell’ANAC non possono che rafforzare questo convincimento”.

I problemi dell’appalto integrato nascono a monte e cioè dal fatto che l’interesse pubblico nella fase di progettazione dell’opera può entrare in conflitto con l’obiettivo della massimizzazione del profitto da parte dell’operatore economico. Accade, inoltre – aggiunge il segretario della FOIV, Alessandro Turchetto che le indagini di mercato delle imprese, orientate talvolta ad ottenere il massimo profitto da ciascuna lavorazione, comportino tempi di redazione e consegna dei progetti superiori a quanto offerto in fase di gara, con conseguente dilazione dei tempi di realizzazione delle opere”.

“Gli appalti integrati potrebbero avere una vera efficacia nella sola loro formulazione originaria; cioè in progetti a prevalente contenuto tecnologico dove effettivamente il know How dell’impresa può fare la differenza e non con l’utilizzo estensivo come previsto attualmente – conclude la FOIV –. Gli ingegneri del Veneto in ogni caso, pur sottolineando le criticità presenti, con spirito costruttivo non faranno mancare alle istituzioni il proprio apporto su questa tematica”.

Ingegneri del Veneto: “In Veneto mancano stazioni appaltanti, rischio rallentamento dei lavori pubblici”

Dal primo luglio è entrato in vigore il nuovo codice dei contratti pubblici e con esso la regola in base alla quale gli appalti possono essere effettuati solo dalle stazioni appaltanti qualificate dall’ANAC. In Italia su un totale di circa 26mila stazioni appaltanti, solo circa 1.600 risultano qualificate a quella data e possono pertanto autonomamente dar corso ad affidamenti superiori ai 500mila euro.

“Merita attenzione, in tale contesto critico, anche la situazione del Veneto. Ad oggi, a quasi un mese dall’entrata in vigore della norma, secondo i dati presenti sul sito dell’ANAC, solo circa 150 stazioni appaltanti risultano qualificate. Un numero esiguo se si pensa che solo i comuni in Veneto sono 563 – afferma il presidente della FOIV – Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto, Paolo Gasparetto –. Il rischio di un forte rallentamento delle gare per l’affidamento dei lavori pubblici è concreto, con ripercussioni negative sulla messa a terra di importanti progetti”.

“Mancano soprattutto le realtà pubbliche e i comuni di piccole e medie dimensioni – aggiunge il segretario della FOIV, Alessandro Turchetto –, da sempre costituenti il tessuto connettivo e il motore dell’economia regionale, caratterizzata da realtà economiche e professionali di piccola dimensione. La conseguenza più probabile è che le poche stazioni appaltanti qualificate dovranno farsi carico anche degli affidamenti altrui, con un concreto rischio di congestione del sistema. Come ingegneri del Veneto, auspichiamo in tempi brevi,  che il processo di qualificazione subisca una forte accelerazione”.

Dal primo luglio, inoltre, è entrata in vigore la norma che potrà determinare l’esclusione dalle procedure di affidamento di buona parte dei professionisti, a causa della riduzione da dieci a soli tre anni dei requisiti professionali qualificanti. Criticità già evidenziata da FOIV: “Sulla base dei calcoli del Consiglio Nazionale Ingegneri, con questa nuova regola, i professionisti oggi sarebbero tagliati fuori dal 90% delle procedure alle quali, col vecchio requisito dei 10 anni, hanno partecipato – sottolineano Gasparetto e Turchetto -. Urge pertanto un Correttivo, soprattutto per quelle parti del codice che comporteranno l’esclusione dagli affidamenti pubblici della maggior parte dei professionisti. FOIV, in costante contatto con il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, assicura piena collaborazione nella individuazione delle proposte migliorative”.

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