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Comunicati stampa

SUPERBONUS, FOIV – INGEGNERI DEL VENETO: “ORA ALLE PAROLE SEGUANO I FATTI”

“L’apertura ad ascoltare le proposte del mondo professionale, in riferimento allo stop al Superbonus e al blocco della cessione dei crediti, rappresenta un primo passo positivo da parte delle istituzioni di cui prendiamo atto. Auspichiamo che si trovino al più presto soluzioni urgenti ed efficaci e che in futuro la voce dei professionisti sia tenuta in adeguata considerazione al momento di fare scelte così determinanti”. Così il presidente della Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto Paolo Gasparetto all’indomani dell’incontro svoltosi a Palazzo Chigi.

“Le proposte sul tavolo sembrano percorribili e ragionevoli – prosegue Gasparetto -. Ora si tratta di passare dalle parole ai fatti. Come professionisti vigileremo affinchè l’iter parlamentare sia il più agile possibile e che le promesse fatte siano mantenute”.

“In un’ottica di maggiore dialogo, quanto mai necessario, accogliamo positivamente l’annunciata apertura di un Tavolo tecnico cui parteciperanno le associazioni di categoria intervenute – conclude Gasparetto -. Come Federazione, ci impegneremo per dar voce alle imprese e ai professionisti del Veneto, anche in un’ottica futura di stabilizzazione del mercato”.

Rassegna stampa

Guarda l’intervista del vicepresidente Andrea Falsirollo a Tv7 Triveneta

Ascolta l’intervisa al segretario Alessandro Turchetto

Leggi l’articolo di Verona Economia

DECRETO CESSIONE CREDITI: GOVERNO DISPONIBILE A VALUTARE PROPOSTE DI MODIFICA

La RPT ha partecipato alla riunione col Governo, avanzando le proposte dei professionisti tecnici per superare le difficoltà in tema di cessione crediti.

Disponibilità da parte del Governo ad ascoltare le proposte per migliorare il decreto sulla cessione dei crediti, superando le maggiori difficoltà che si sono venute a creare. Questa, in estrema sintesi, la conclusione dell’incontro avvenuto tra i rappresentanti dell’esecutivo ed un gruppo ristretto di sigle che rappresentano il mondo della filiera dell’edilizia. In rappresentanza dei professionisti tecnici ha partecipato la Rete Professioni Tecniche.

Nel corso dell’incontro il Ministro del MEF Giorgetti ha tenuto a precisare che i provvedimenti che il Governo ha intrapreso sulla cessione dei crediti sono stati indotti dall’orientamento di Eurostat di considerare deficit gli importi relativi agli incentivi già decisi e non quelli effettivamente spesi nell’anno considerato. Una scelta radicale che ha posto il Governo di fronte al rischio di vedere andare i conti economici fuori controllo. Al tempo stesso, però, ha sottolineato come il Governo sia aperto ad ogni suggerimento e contributo utile al miglioramento del decreto e alla soluzione dei problemi, quali, ad esempio, la spinosa questione dei crediti bloccati.

Le sigle che hanno partecipato al confronto, in ogni caso, hanno sottolineato la necessità di assumere una posizione forte, intervenendo soprattutto sull’operatività del settore bancario. Non tanto con iniziative quali la cartolarizzazione dei crediti, processo complesso che richiede tempi di attuazione lunghi, quanto piuttosto estendendo il plafond di crediti scontabili da parte degli istituti bancari utilizzando le somme versate con gli F24 dei propri clienti.

Per quanto riguarda la RPT, è stata suggerita la possibilità di prevedere la garanzia SACE anche per l’acquisto dei crediti dei professionisti. E’ stata chiesta, poi, una proroga per quegli interventi di cui è stata già fatta la progettazione, consentendo ancora l’utilizzo del credito di imposta, al fine di portare a termine i lavori. La RPT ha posto in particolare risalto il tema relativo agli interventi nelle zone sismiche. Ha proposto di prorogare i bonus edilizi in un arco di tempo ragionevolmente lungo, anche con percentuali di incentivo inferiori, privilegiando gli interventi nelle zone interessate dalla ricostruzione o da forte rischio sismico. In particolare, ha chiesto di mantenere il Superbonus per le zone del cratere del sisma del 2016, al fine di accelerare l’opera di ricostruzione. Inoltre, la RPT ha riproposto un attento ragionamento sull’adozione di un Piano di prevenzione sismica, di cui ha consegnato un apposito studio. Per l’edilizia libera, infine, ha suggerito l’utilizzo delle sole fatture e l’alleggerimento delle procedure, affidandosi alla dichiarazione del professionista incaricato.

Al termine del confronto, il Governo ha esortato le sigle partecipanti a coordinarsi al fine di giungere con rapidità ad una sintesi delle più importanti proposte di revisione del decreto. Da parte sua, ha garantito la disponibilità a proseguire il confronto per superare le difficoltà burocratiche nell’ambito della modifica del decreto, anche considerando i prossimi passaggi parlamentari. Inoltre, ha annunciato l’apertura di un Tavolo tecnico cui parteciperanno le associazioni di categoria intervenute, finalizzato all’individuazione di norme transitorie che aiutino il passaggio dal regime precedente a quello attuale. Particolare attenzione sarà rivolta alle problematiche delle piccole imprese e di quelle che operano nelle zone di ricostruzione post-sisma. Le associazioni che hanno partecipato all’incontro, infine, si incontreranno nelle prossime ore per elaborare una proposta comune.

STOP ACQUISTO CREDITI SUPERBONUS, GLI INGEGNERI DEL VENETO: “PREOCCUPATI PER IL RISCHIO DI BLOCCO DEI CANTIERI”

L’annuncio del blocco imposto dal Governo dell’acquisto dei crediti derivanti da Superbonus da parte degli enti locali agita anche la categoria degli ingegneri del Veneto. “Le notizie di queste ore sono particolarmente preoccupanti – sottolinea il presidente della FOIV, la Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto, Paolo Gasparetto –. Temiamo soprattutto che tutto questo possa comportare il rischio concreto di blocco dei cantieri”.

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Rinnovate le cariche della FOIV, Gasparetto presidente

La Federazione Ordine degli Ingegneri del Veneto ha eletto il nuovo consiglio. Al vertice della Federazione è stato eletto Paolo Gasparetto, mentre il comitato esecutivo rinnovato è così composto:

Segretario:

Ing. Alessandro Turchetto, Ordine di Treviso

Tesoriere:

Ing. Massimo Coccato, Ordine di Padova

Vicepresidenti:

Ing. Andrea Falsirollo, Ordine di Verona;

Ing. Pietro Paolo Michele Lucente, Ordine di Vicenza

Membri del comitato esecutivo:

Ing. Luca Giuseppe Luchetta, Ordine di Belluno;

Ing. Mario De Marchis, Ordine di Venezia

Paolo Gasparetto

Il nuovo presidente FOIV è dal 2017 al 2022 Consigliere e, poi, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Rovigo. Dal 2022 diventa Vicepreseidente dell’Ordine degli Ingegneri di Rovigo.

Gasparetto si laurea in Ingegneria Civile sezione Trasporti il 31 marzo del 1983. Dal 1984 al 1986 lavora come libero professionista in ambito lavori pubblici, mentre dal 1986 al 1996 è ricercatore presso il CNR-IRPI di Padova, impegnato in studi sulla dinamica dei versanti.
Dal 1996 al 2015 diventa Presidente e Direttore Tecnico della società di ingegneria IQT Consulting S.r.l. di Rovigo, operante nei settori delle telecomunicazioni, idrico integrato, reti energetiche, edilizia industriale, difesa idrogeologica.

Dal 2015 a oggi è vicepresidente e Direttore Tecnico della società di ingegneria IQT Consulting S.p.A..

Qui per scaricare il comunicato stampa.

La rassegna stampa completa: La Voce di RovigoLa Piazza WebCorriere del Veneto

Le richieste degli Ingegneri del Veneto ai futuri parlamentari

“Priorità a equo compenso, tutela del territorio, incentivi”. La FOIV – Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto chiede interventi rapidi ed efficaci.

Come categoria professionale siamo amareggiati dal fatto che la caduta del governo Draghi abbia interrotto un processo, ormai arrivato alla fine, per l’approvazione dell’equo compenso. Dopo lunghi anni di percorso legislativo si era arrivati all’ultima approvazione al Senato e adesso bisognerà partire da zero. L’auspicio è che la nuova legislatura possa riprendere e approvare il testo con la massima urgenza”. È questa la prima e più sentita richiesta della FOIV – Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto ai futuri parlamentari veneti, per bocca del presidente Pasqualino Boschetto.

In secondo luogo, anche a seguito del recente caso delle Marche, agli ingegneri veneti preme che si proceda con un piano di messa in sicurezza del territorio declinato su vari fronti: prevenzione sismica, contrasto al dissesto idrogeologico, lotta ai cambiamenti climatici, mitigazione dell’inquinamento per citarne alcuni. “Riteniamo che si debba procedere con due percorsi paralleli collegati – precisa Boschetto -: quello della prevenzione, considerando fondamentale la manutenzione ordinaria, e quello del ripristino dei danni. Il PNRR si sta dimostrando uno strumento eccezionale per avviare seriamente entrambi i percorsi, ma bisogna già da adesso definire un programma completo di lungo periodo, un vero e proprio “patto” senza se e senza ma, soggetto solo e unicamente a un assiduo percorso di monitoraggio”.

Un altro punto prioritario è per la FOIV il sostegno al lavoro, con una precisazione: “Gli eventuali incentivi, e non solo fiscali, devono rivolgersi anche ai giovani ingegneri, in quanto investimento per tutto il nostro Sistema Paese – chiarisce Boschetto -. Con evidente riguardo anche alle donne-ingegnere che fortunatamente cominciano ad essere anche quantitativamente importanti nella nostra
professione”.

Infine, la richiesta è di tenere in maggior considerazione la voce degli ingegneri: “Per una reale semplificazione e correttezza normativa i rappresentanti degli ingegneri (CNI, Federazioni regionali, Ordini provinciali) devono essere parte attiva e fondamentale presente in tutti i tavoli tecnici propositivi e deliberativi”.

Inps Veneto in cerca di un professionista esterno per la redazione di perizie di stima di beni immobili

La Direzione regionale Veneto Inps ha la necessità di affidare ad un professionista esterno la  redazione di perizie di stima di beni immobili da allegare a corredo delle domande di concessione  di mutui ipotecari, formulate ai sensi del “Regolamento per l’erogazione dei mutui ipotecari agli  iscritti alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali”, con riferimento ad unità  immobiliari situate nel territorio della regione Veneto. 

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“LAVORARE ALL’ESTERO: LA GRANDE OPPORTUNITÀ DEI GIOVANI INGEGNERI ITALIANI”

Qui la playlist con le interviste ai relatori e ad alcuni ospiti

Gli ingegneri vanno all’estero per arricchire il proprio curriculum professionale, ma soprattutto perché non ci sono sbocchi immediati in Italia. Una delle soluzioni sarebbe permettere alle Società di Ingegneria di strutturarsi meglio per essere più competitive e offrire più opportunità ai giovani senza costringersi a rivolgersi al mercato del lavoro estero. Lasciare l’Italia diventerebbe così una scelta e non un obbligo dato dalla mancanza di alternative. È quanto emerso dal convegno “La mobilità dell’ingegnere nel mondo. Tra opportunità di crescita professionale e scelta obbligata” che si è svolto nella cornice dell’Archivio Antico di Palazzo Bo a Padova ed è stato organizzato dalla FOIV – Federazione Ordine Ingegneri Veneto, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Padova e Fondazione Ingegneri Padova, con il patrocinio del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, della Regione del Veneto, dell’Università degli Studi di Padova e del Comune di Padova. (continua a leggere dopo la gallery)

Nel corso del convegno, al quale hanno partecipato 50 ingegneri in presenza e oltre 300 in streaming, focussui motivi che spingono un ingegnere a lasciare l’Italia per lavorare all’estero, sulle opportunità, sulle difficoltà che incontra e sulle differenze sul fronte della formazione universitaria.

I lavori si sono aperti con i saluti istituzionali del presidente della Federazione FOIV, Pasqualino Boschetto, e del presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Padova, Riccardo Schvarcz.

“Da molto tempo la FOIV aveva in cantiere un evento dedicato alla mobilità degli ingegneri e sulle problematiche che porta con sé, come ad esempio il riconoscimento dei titoli professionali – ha riferito Boschetto -. Si tratta di un tema importante, che deve essere messo al centro dell’attenzione”.

“Personalmente credo che si debba lavorare per mantenere i giovani qui in Italia– ha commentato Riccardo Schvarcz –. Il nostro lavoro è uno dei più belli del mondo, se c’è passione ed entusiasmo si può raggiungere il successo: che lo si faccia nel mondo o in Italia, dunque, non fa differenza. Ciò che conta è credere in ciò che si sta facendo”.

Ad aprire i lavori, la relazione di Marco Favaretti, professore di Geotecnica nella Scuola di Ingegneria dell’Università degli Studi di Padova: “È un tema gigantesco, che spesso viene liquidato velocemente e con argomentazioni superficiali. Il problema è riportare questi giovani ingegneri in Italia, ma abbiamo una filiera molto povera, in cui spesso vince il massimo ribasso e questo non permette alle società di ingegneria di crescere e di offrire sbocchi occupazionali validi alle nuove generazioni di ingegneri”. Favaretti ha inoltre sottolineato che “la fuga di giovani condiziona anche il dibattito politico in quanto i giovani sono più sensibili a tematiche innovative e diritti civili e con la loro dipartita lo stato rimane conservatore”.

Per Hansjörg Letzner, già vicepresidente e segretario generale ECEC – European Council of Engineers Chambers, “i problemi non sono tanto quelli di riconoscimento o meno del titolo di studio, quanto quelli linguistici e quelli di conoscenza delle singole leggi: l’Italia è un Paese altamente burocratizzato, in cui l’ingegnere fa fatica a muoversi tra leggi e modulistica, ma all’estero è tutto completamente diverso. Se prima non sburocratizziamo il nostro Paese, difficilmente un ingegnere riuscirà a muoversi anche all’estero”.

Franco Bonollo, presidente della Scuola di Ingegneria dell’Università degli Studi di Padova  ha evidenziato: “La nostra Scuola di Ingegneria cerca di adattare il percorso di studio, rendendolo sempre più competitivo rispettoa una serie di sfide che devono essere affrontate quotidianamente dai futuri ingegneri. È importante che chi entri nel percorso della professione ingegneristica faccia una scelta consapevole, è fondamentale anche che nell’approccio agli studi ci sia una forma di tutorato che aiuti i ragazzi in uscita dalle superiori a inserirsi all’università, è importante anche sviluppare strumenti online per la formazione. È in questa direzione infatti che si muovono le iniziative e i progetti messi in campo dalla nostra Scuola”.

È seguita l’intervista a Massimo Pavin, Ceo dell’azienda SIRMAX Spa: “All’interno della nostra azienda, il 25% dei nostri addetti è un tecnico e, di questi, la maggior parte sono ingegneri. Nelle nostre 13 sedi, in 4 diversi continenti, a ricoprire i titoli apicali dell’organizzazione sono per lo più italiani, che inizialmente sono andati all’estero per permettere lo sviluppo delle nostre sedi e che in seguito sono rimasti lì. Soltanto negli ultimi anni abbiamo cercato di formare un management più locale, anche alla luce del fatto che molti italiani alla fine rientrano. Tuttavia, va sottolineato che spesso gli italiani dimostrano di essere molto più preparati dei colleghi stranieri dal punto di vista della versatilità, della creatività e anche e soprattutto dell’adattabilità”.

“La nostra azienda si impegna comunque anche a formare le figure professionali necessarie – continua –, per noi il talent scouting è un’attività intensa che parte già con l’avvicinamento degli studenti dell’università, ai quali proponiamo tesi e dottorati proprio per accaparrarci i talenti per tempo”.

Spazio poi alla  tavola rotonda, a cui hanno partecipato Lorenzo Vangelista, presidente Commissione Paritetica docenti studenti della Scuola di Ingegneria dell’Università degli Studi di Padova; Sara Schena, coordinatrice Gruppo di Lavoro della Federazione FOIV “Verso la professione”; Gianni Massa, vicepresidente del Consiglio Nazionale Ingegneri; e Stefano Lappa, coordinatore regionale OICE – Associazione delle Organizzazioni di Ingegneria, di Architettura e di Consulenza tecnico-economica.

“Il tessuto professionale italiano ha un tratto molto diverso dai tessuti professionali non italiani – ha affermato Gianni Massa, Vicepresidente CNI- Consiglio Nazionale Ingegneri –: gli ingegneri italiani hanno le caratteristiche della nostra formazione olistica, sono in grado di gestire la complessità, hanno una marcia in più, eppure ci ritroviamo ad avere nel territorio italiano, a causa del corpo normativo, piccole organizzazioni costrette ad entrare in competizione con realtà estere molto più sviluppate: è una sorta di paradosso. Tutto questo però porta ad escludere il tessuto italiano dal ruolo di protagonista, a meno che non si vada all’estero”.

“Il rischio maggiore, d’altra parte, è quello di un’eccessiva europeizzazione del nostro tessuto professionale – prosegue –: dobbiamo essere consapevoli che i nostri tratti caratteristici hanno un valore incredibile, ma che serve anche la capacità di fare network, favorendo eventualmente anche la forma societaria della cooperativa, maggiormente sfruttata all’estero”.

“Una caratteristica fondamentale dell’ingegnere è la flessibilità – ha sottolineato LorenzoVangelista, Presidente Commissione Paritetica docenti studenti della Scuola di Ingegneria dell’Università di Padova –. La sfida a cui dobbiamo far fronte è quella di mantenere le peculiarità formative italiane, cercando tuttavia di aprirci anche alle modalità estere, specie nell’ambito della costruzione del sistema formativo, che al di fuori dell’Italia prevede un bachelor di quattro anni, anziché di cinque: cambiare questa struttura darebbe più chance ai nostri laureati. Anche l’ibridazione della figura del professore sarebbe un servizio da offrire maggiormente ai nostri studenti: in Italia abbiamo molte norme che regolano l’accesso all’università e non viene considerato se qualcuno abbia svolto la professione di ingegnere in qualche azienda, ma andrebbe incentivata in qualche forma la possibilità che i professori di ingegneria siano ingegneri anche nella pratica”.

Sara Schena, Coordinatrice del Gruppo di Lavoro FOIV “Verso la professione”, nel raccontare la propria esperienza evidenzia la scelta di lasciare l’Italia per cogliere un’opportunità professionale a Malta: “ arrivata a Malta ho notato che essere un ingegnere donna determinava la minor considerazione in cantiere”. “Ho scelto di tornare in Italia – ha aggiunto Schena – perché è la mia patria, ma ho rinunciato a un contratto a tempo indeterminato, non ho lo stesso stipendio e ho dovuto aprire la partita Iva entrando in una dimensione del lavoro per certi versi più precaria”.

Stefano Lappa, Coordinatore regionale OICE, ha rimarcato che “quello che manca alle società italiane e al mercato di ingegneria Italia sono dimensione e organizzazione”. “Una grande sfida – ha aggiunto il Coordinatore regionale OICE – è la gestione dei professionisti che potremo accogliere e fare arrivare anche dall’estero oltre a tenere i talenti formati dalle Università italiane solo se potremo garantire un regime organizzativo e prospettivo oltre che economico, che solo la dimensione della società riesce a garantire”. “La piccola realtà garantisce la qualità che deve essere preservata, ma nel momento in cui ci confrontiamo con il resto del mondo dobbiamo fare uno sforzo anche sul fronte dell’organizzazione” ha concluso Lappa.

Carlo Pellegrini, Pro Rettore all’edilizia dell’Università di Padova, ha chiuso il convegno e ha ringraziato la FOIV che “si è fatta promotrice di un tema di grandissima attualità perché si occupa di formazione degli ingegneri e gli ingegneri dell’Università di Padova sono richiestissimi per il mondo”. “Purtroppo – ha aggiunto Pellegrini – in molti casi vanno all’estero perché trovano opportunità più interessanti rispetto a quelle che possono fornire le nostre realtà a livello nazionale”. In breve, ha spiegato il Pro Rettore: “noi investiamo nella formazione dei giovani ingegneri, all’estero intuiscono la solida formazione e competenza e questi giovani vengono subito reclutati con offerte che spesso non sono nemmeno sostenibili nelle realtà nazionali”.

Proclamati i vincitori del terzo Premio Internazionale EcoTechGreen

Proclamati i vincitori – su oltre 70 candidature – della terza edizione del Premio Internazionale “EcoTechGreen”, importante riconoscimento che il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e PAYSAGE, con la Rivista Internazionale TOPSCAPE, hanno promosso in collaborazione con Padova Hall, in occasione della tredicesima edizione del Forum Internazionale ECOtechGREEN, incontro internazionale che nel settore dell’Architettura del Paesaggio sviluppa e indaga il tema del Verde tecnologico.

La Giuria del premio EcoTEchGreen Award 2022 ha premiato, in occasione della seconda giornata di Forum i seguenti progetti:

Per la categoria “Verde Tecnologico e Infrastrutture Verdi” il primo premio è aequo per questa categoria è stato assegnato ad H+N+S landscape architects con il progetto PIANO DI SVILUPPO TERRITORIALE E GOVERNO DELLE ACQUE OOIJEN-WANSSUM, LIMBURGO, PAESI BASSI e a Laguarda. Low Architects (LLA) per OCT OH BAY Retail Park, Bao’an, Shenzhen, Cina. Al secondo posto si è classificato il progetto THE COAL LOADER, SYDNEY, AUSTRALIA presentato da CLOUSTON Associates, mentre il Terzo Premio è stato assegnato a TAKENAKA CORPORATION NIKKEN SEKKEI per il progetto MIYASHITA PARK, SHIBUYA, TOKYO, GIAPPONE. Menzione speciale invece per progetto LA NUOVA TRAMVIA

DI FIRENZE – OPERE CIVILI E PAESAGGISTICHE, Firenze. Tra i progetti presentati nella categoria “Forestry Urban technology e Piani del Verde” si sono invece distinti per il primo premio IL PIANO DEL VERDE DEL COMUNE DI PADOVA presentato da Ciro Degl’Innocenti (Comune di Padova), arch. Anna Costa, Lucia Bortolini (TESAF), Carlotta Fassina (LIPU), Viviana Ferrario (IUAV), Paolo Semenzato (TESAF) – con una segnalazione speciale per le OPERE PER LA RIDUZIONE DELL’ISOLA DI CALORE E LA MITIGAZIONE DEGLI EVENTI CLIMATICI ESTREMI NELLA ZONA DI PIAZZA E VIA SAVELLI; il secondo premio è stato invece assegnato al PIANO DEL VERDE DEL COMUNE DI ABANO TERME (PD) presentato da Arch. Leonardo Minozzi.

Nella categoria “Green Wall: verde verticale e pareti vegetali” il primo premio è invece andato al progetto KÖ-BOGEN II, DÜSSELDORF, GERMANIA presentato da ingenhoven architects. Secondo premio ex aequo per SHIROIYA HOTEL, MAEBASHI, GIAPPONE, presentato da Sou Fijimoto Architects e per LANDSCAPE RIBBON EUROPEAN MEDICINES AGENCY (EMA) presentato da OKRA landschapsarchitecten. Una menzione speciale per LA CASA CHE RESPIRA, VARNA (BZ) presentato da Grünkultur Luther.

Per la sezione dedicata ad “Hi-Tech City Landscape: NBS e SUdS”, la giuria ha voluto riconoscere il primo premio al progetto FARMING KINDERGARTEN, BIEN HOA CITY, DONG NAI, VIETNAM, presentato da VTN Architects; secondo premio ex aequo per il progetto CARLSBERG HEADQUARTERS, LANDSCAPE, COPENHAGEN, presentato da Julian Weyer e per MAGETEN SENSORY GARDEN, COPENAGHEN, presentato da MASU Planning. Sono state inoltre assegnate tre menzioni speciali al progetto BOSCONAVIGLI, MILANO presentato da Stefano Boeri Architetti, Arassociati, AG&P greenscape (progettazione paesaggistica), allo studio URBIO Landskapsarkitektur per i progetti: ROOFTOP GARDEN WITH SAUNA AND WILD NATURE, STOCCOLMA, SVEZIA e al progetto CAMPLUS SAN PIETRO, ROMA presentato da ROSSELLI ARCHITETTI ASSOCIATI.

Tra i candidati nell’ambito del “Verde Tecnologico e Ricettività” primo premio ex aequo per il progetto RIFACIMENTO E RIQUALIFICAZIONE DEL GIARDINO DELL’HOTEL FOUR SEASONS DI MILANO presentato da Flavio POLLANO e Patricia URQUIOLA e per il progetto NUOVA CANTINA PIEROPAN, SOAVE (VR) presentato da A.c.M.e. Studio.

Infine, nell’ultima sezione, “Studi, ricerche, brevetti, tesi, prototipi relativi allo sviluppo di tecnologie verdi per il progetto del paesaggio” sono stati numerosi i riconoscimenti: primo premio la tesi di laurea WATER RESILIENT HAKKA WETLAND PARK, SHENZHEN CITY, CHINA presentato da Lijun Li; secondo premio per il progetto “RIVITE”, PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE JUMP (JOINT UNIVERSITIES’ PROGRAM FOR POC), NICOLOSI (CT), GIARRE (CT) presentato da Scuola Superiore di Studi e di Perfezionamento Sant’Anna (PI). Ricevono invece una menzione il progetto CASSERO PER TERRE RINFORZATE IN MATERIALE BIODEGRADABILE presentato da Ing. Donatella Palma, e il progetto SISTEMI PER ANCORAGGI RADICALI NELLE ALBERATURE IN AMBIENTE URBANO E BIOSTIMOLAZIONE – COMPARAZIONE PROVE DYNAROOT, GIARDINO DELLE NINFEE, ROMA presentato da Luigi Strazzabosco, Gian Pietro Cantiani, Andrea Santacroce.

In relazione alla straordinarietà dei progetti pervenuti, la giuria ha deciso di assegnare dei premi speciali a progetti iconici che per dimensione, caratteristiche e importanza internazionale meritano un’attenzione particolare. Ed è proprio per questo che sono stati assegnati per ciascuna categoria: per “Verde Tecnologico e Infrastrutture Verdi”, premio speciale a allo Studio Archimatika di Kiev per il progetto PUBLIC CENTER RC REPUBLIC, KIEV, UCRAINA.

Mentre per la categoria “Studi, ricerche, brevetti, tesi, prototipi relativi allo sviluppo di tecnologie verdi per il progetto del paesaggio” Premio Speciale a ENEA per i progetti: RAPPORTO TECNICO RT/2021/13/ENEA “GLI ECOSISTEMI VEGETALI PER LA RIGENERAZIONE ECOLOGICA DELLE CITTÀ; – EFFECT OF GREEN WALL INSTALLATION ON URBAN HEAT ISLAND AND BUILDING ENERGY USE: A CLIMATE-INFORMED SYSTEMATIC LITERATURE REVIEW; GREEN ROOFS TO REDUCE BUILDING ENERGY USE? A REVIEW ON KEY STRUCTURAL FACTORS OF GREEN ROOFS AND THEIR EFFECTS ON URBAN CLIMATE e NATURE-BASEDSOLUTIONS APPLIED TO THE BUILT ENVIRONMENT TO ALLEVIATE CLIMATE CHANGE: BENEFITS, CO-BENEFITS, AND TRADE-OFFS IN A GEOGRAPHICAL MULTI-SCALE PERSPECTIVE.

Qui il comunicato stampa ufficiale.

Studi professionali di ingegneria: la lunga strada verso la sicurezza informatica efficace

Un’indagine del Centro Studi CNI e del Comitato C3i analizza l’approccio degli studi professionali di ingegneria al tema della cyber security e della tutela dei dati

Il Centro Studi CNI ed il Gruppo di lavoro Cyber Security del Comitato C3i hanno realizzato nel mese di novembre 2021 un’indagine con l’intento di sondare l’approccio degli ingegneri al tema complesso della sicurezza in ambito informatico. All’indagine hanno partecipato oltre 4.800 ingegneri iscritti all’Albo professionale. 

Sono emersi approcci diversi ed articolati, oltre ad aspetti tutt’altro che scontati. Si passa da casi in cui emerge un approccio forse troppo fluido in termini di compliance delle norme in materia di tutela dei dati personali (dei clienti degli studi professionali) ad un atteggiamento più informato e consapevole dei rischi connessi alla gestione dei dati a cui, però, non sempre segue un investimento efficace in strumenti per la sicurezza informatica. 

Meno della metà degli studi professionali analizzati ha predisposto l’informativa essenziale per il trattamento dei dati personali dei clienti. Tra chi opera nell’ambito dell’ingegneria dell’informazione si riscontra un approccio più avanzato su questo aspetto. 

I servizi in cloud e quelli “on premise” legati allo svolgimento dell’attività lavorativa sembrano essere prerogativa dei soli ingegneri che operano nel settore dell’informazione, mentre negli altri settori il fabbisogno di questi strumenti è ancora molto limitato.

Tra i sistemi di archiviazione dei dati, quelli su cloud iniziano a diffondersi, mentre forme più evolute come lo storage on premise sono più rari. Sono però relativamente pochi gli ingegneri che non conoscono nessuno degli strumenti presi in considerazione.

Sul collegamento da remoto con VPN emerge invece una certa confusione. Il 13% degli ingegneri intervistati non sa se ne dispone. L’accesso ai file di lavoro con VPN è più diffuso tra gli ingegneri dell’informazione mentre si abbassa drasticamente tra gli ingegneri industriali e civili-ambientali. Occorrerebbe verificare però quanto, effettivamente, per un professionista sia praticabile o utile lavorare da remoto per valutare veramente le regioni di alcune risposte ottenute nell’indagine.

Ma anche tra i pochi professionisti che operano con VPN, l’attenzione al tema della sicurezza andrebbe meglio focalizzata. L’indagine ha infatti messo in evidenza come il 72% dei professionisti intervistati accedono alla VPN solo con username e password. Solo il 12% dispone di chiave precondivisa e solo il 16% dispone di una così detta strong authentication (otp o token).

D’altra parte, è particolarmente significativo il fatto che gli strumenti più diffusi e utilizzati dagli studi professionali in materia di sicurezza informatica siano i software antivirus e antimalaware, mentre altri strumenti, come l’antiphishing o il filesystem crittografato, sono prerogativa di una stretta minoranza. 

Infine solo il 18% di chi opera nella libera professione ha indicato di avere frequentato qualche corso di aggiornamento sulla sicurezza informatica a testimoniare che l’argomento non è considerato come particolarmente rilevante.

“I dati raccolti non descrivono una situazione di sostanziale pericolo tra gli studi professionali di ingegneria – afferma Gennaro Annunziata, Coordinatore del gruppo di lavoro sulla cyber security del C3i – ma evidenziano degli aspetti importanti da tenere sotto controllo. Diamo spesso per scontato che gli ingegneri debbano essere competenti su tutto, incluso anche le tecnologie informatiche, ma la conoscenza degli strumenti per la sicurezza informatica sono in realtà strumenti per specialisti. Abbiamo scoperto che molti studi professionali potrebbero essere esposti ad un elevato grado di rischio ed abbiamo capito che un programma divulgativo sui migliori e più efficaci sistema di difesa da attacchi informatici, indirizzato agli studi professionali, potrebbe essere utile, proprio per creare quella cultura della sicurezza di cui la nostra categoria spesso parla”.

“L’indagine – afferma Giuseppe Margiotta, Presidente del Centro Studi CNI – fa luce su un fenomeno interessante. Davamo per scontato che gli studi di ingegneria fossero particolarmente preparati in tema di sicurezza informatica e di gestione dei dati dei clienti. Emergono invece alcuni elementi potenzialmente critici. La generazione di professionisti tra i 30 e i 50 anni sembra quella più “ferrata” in tema di cybersecurity mentre i più giovani e più anziani hanno un approccio un po’ meno attento. Un’operazione culturale per sensibilizzare in primis gli iscritti all’Albo degli Ingegneri sui temi della sicurezza informatica sarebbe particolarmente utile anche perché avremmo nell’ambito della nostra stessa categoria numerosi esperti in grado peraltro di comprendere le particolari esigenze degli studi professionali”.

Qui il comunicato stampa ufficiale.

Qui i risultati dell’indagine.

Webinar “BIM management and coordination – competenze e soluzioni per la transizione digitale nel settore delle costruzioni” (28 aprile, ore 15)

Si svolgerà il prossimo 28 aprile il webinar “BIM management and coordination – competenze e soluzioni per la transizione digitale nel settore delle costruzioni”, organizzato dalla FOIV – Federazione degli Ingegneri del Veneto, con il patrocinio di Anci Veneto, dalle 15:00 alle 18:00.

In questa profonda trasformazione digitale che sta interessando tutti i settori economici,  anche l’ambito delle costruzioni sta vivendo un intenso processo di cambiamento,  pertanto lo scopo del webinar è fare il punto sulle competenze professionali che il BIM (Building Information Modelling) e la digitalizzazione delle costruzioni richiede ai principali attori della filiera delle costruzioni

Il webinar darà spazio all’ampio spettro di testimonianze e punti di vista degli enti coinvolti nell’ambito delle costruzioni (società di progettazione, imprese di costruzioni, enti pubblici)  e una panoramica dei principali enti di certificazione presenti in territorio italiano (TUV, ICMQ, BUREAU VERITAS).

La partecipazione è gratuita con ISCRIZIONI ON LINE obbligatoria entro il 25 aprile su: https://forms.gle/HWnYnt7vXF36F7P38

CFP: agli ingegneri partecipanti saranno riconosciuti 3 CFP.  Ai fini del rilascio, è obbligatoria la frequenza del 100% della durata del convegno.

Scarica qui la locandina

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